Fondi di assistenza primaria tagliano i costi con i farmaci nella "lista rossa"
20 maggio 2011
Al fine di ridurre i costi, i Primary Care Trusts (PCT) consigliano ai medici di base di non prescrivere determinati farmaci anche se hanno l’approvazione del National Institute for Clinical Excellence (NICE). Questi farmaci sono stati inseriti nelle “liste rosse”, che più della metà di tutti i PCTS hanno introdotto nell’ultimo anno. La rivista GPPulseha scoperto queste informazioni dopo aver richiesto una legge sulla libertà di informazione. I medicinali presenti nelle liste rosse sono quelli per i quali normalmente i medici di base non dovrebbero avviare o richiedere la prescrizione. Sembrerebbe che il numero di farmaci sulla lista rossa sia in aumento con restrizioni che coprono molti farmaci approvati dal NICE, inclusa la statina più venduta "Lipitor" sviluppata da 'Crestor' di Pfizer e AstraZeneca, entrambi i quali abbassano il colesterolo. AstraZeneca ha affermato di essere “preoccupata per la diffusa lista rossa utilizzata per realizzare risparmi ‘drastici’ sui budget di prescrizione”. Hanno aggiunto che “limitare la capacità dei medici di base di prescrivere solo per motivi di costo era ‘inappropriato e incoerente’ con le linee guida prescrittive stabilite”. Anche altri farmaci sono stati inseriti nella lista rossa sulla base della "bassa priorità clinica", inclusi farmaci per il morbo di Parkinson, nuove pillole contraccettive, farmaci per la disfunzione erettile e il farmaco dimagrante della RocheXenical. Red lists have come about as GP practice requirements aim to achieve new quality and productivity targets, and meet the wider need of £20 billion in efficiency savings by 2015. Therefore, it is possible that more drugs will continue to be added to the red list with David Stout, chief executive of the PCT Network, saying, “We will probably continue to look at the cost-effectiveness of every aspect of healthcare, including prescribing, because we need to get the best possible value for money out of the limited funds available to the NHS.”